sabato 31 marzo 2012

PETER GABRIEL COLLECTION: Peter Gabriel I e Peter Gabriel II

Peter Gabriel: quanto avrebbe potuto dare ancora con i Genesis? Domanda fittizia e subito zittita nel biennio 1977-1978 dai due album omonimi. Il primo (detto anche "The Car", per l'immagine in copertina di un Gabriel all'interno dell'abitacolo di un'auto) è un fulmine a ciel sereno. Quanto di più lontano dall'universo Genesis, ma con quella punta espansiva che - paradossalmente - sembra avere fatto uscire quel che restava compresso nella precedente 'esperienza. Ogni pregiudizio viene spazzato via da un fiume in piena: il tribalismo hardtronico di Moribund the Burgermeister, il folk claudicante (che bel 7/4) di Solsbury Hill, il magistrale sinfonismo disco da colonna sonora di Down the Dolce Vita, la freschezza mainstream ed intelligente di Slowburn, la straniante milonga di Humdrum, la parodia jazzy anni Trenta di Excuse me e poi ancora - come se non bastasse - blues (Waiting for the Big One), rock stellestrisce (Modern Love) fino all'emozionante coda di questa alluvione di suoni e parole, sì, Here comes the flood . Un capolavoro.

Anche il bis non è affatto male. Peter Gabriel II ("The Scratch". Perché? Ma guardate che graffi in copertina...) è prodotto da Fripp e si sente. Gabriel osa di più, ricerca e sfrutta intuizioni sonore per frullarle in vari ambiti espressivi, ma alla ricerca di una sintesi unitaria. Se vogliamo è un album che lavora su codici pop, ma in maniera sperimentale ed essenziale. Come ha scritto il saggista Alfredo Marziano nella sua biografia di Gabriel per Auditorium "è un otto millimetri in bianco e nero". Prendiamo l'opener On the air, sembra proprio ripartire da Modern Love, ma con più stile e maggiore convinzione comunicativa. Ricordi? Sì, ma non fantasmi: sane scorie genesisiane nel ritornello in 5/4 di D.I.Y., nella tensione melodica di Mother of violence e Indigo; ma, per il resto, è un Gabriel che ci prova con il reggae (A Wonderful Day in a One-Way World), con le orchestre sintetiche (White Shadow), con il rock FM (Animal magic e Perspective) e con una forma canzone dai confini più labili e raffinati (Flotsam and Jetsam e Home sweet home). A due mani Exposure, firmata insieme a Fripp (e presente anche nell'omonimo album del chitarrista dei Crimson).

I due CD sono usciti rispettivamente il 23 e il 30 marzo allegati a "Il Corriere della Sera" e a "TV Sorrisi e Canzoni". (Riccardo Storti)

Nessun commento:

Posta un commento