Apriamo questa nuova rubrica dedicata ai libri che "raccontano" la musica, affidandoci all'ultima uscita del curioso musicista-saggista Antonello Cresti da Firenze. Cresti è un toscano dall'anima londinese e questo lo ha già ampiamente dimostrato con la propria attività compositiva ma anche utilizzando la penna. La prima fatica per Aereostella fu quel Fairest Isle (2009) in cui passò in rassegna l'epopea del folk elettrico britannico. Nel 2010 ha caricato di fiches un nutrito banco libresco con un testo dedicato alla scena musicale albionica underground degli anni Ottanta. Il titolo è già indicativo (Lucifer Over London) e gli esiti ruotano attorno al caleidoscopio esoterico dell' Industrial, di quel folk apocalittico cresciuto in seno al movimento della "controcultura" britannica. L'indagine è certamente affascinante e accattivante, perché Cresti non si limita a puntellare la propria tesi attraverso la carriera di alcune band (Throbbing Gristle, Psychic TV, Coil, Death In June, Current 93, Sol Invictus), ma fa di più. Immerge il proprio percorso in raffronti con i flussi ideologici e artistici dell'epoca, ma anche di un remoto passato, aprendo spaccati filosofici e sociologici di indubbio interesse. Così può capitare di leggere il nome di Arvo Pärt in limine ad un approfondimento sui Current 93 oppure di cogliere alcune espressioni programmatiche dei futuristi italiani nelle note di copertina del primo album dei Throbbing Gristle. Insomma, anche questa volta, Antonello Cresti non delude e ci offre un mix di sensibilità artistica e competenza culturale sulla scorta di una scrittura piana, ordinata e, a tratti, addirittura "riposante", nonostante il "peso" degli argomenti. In una parola, "si legge bene" ma, soprattutto, il lettore impara. E rimane contagiato dalla curiosità di base, tanto che - una volta chiuso il volume - si muore dalla voglia di passare all'ascolto. Ma Cresti ti dà la ricetta, indicandoti un ampio apparato disco-biblio-filmo-sitografico in coda al volume.
© Riccardo Storti
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