Non so voi, ma di fronte a simili episodi non si può che sognare. E lasciatemelo fare, mica è vietato. Un po' perché ascolto la P.F.M. da quando avevo i calzoni corti: ne ho sempre seguito le gesta con affetto e sentimento amichevole. Sì, quando si tratta della Premiata sono sempre stato di parte. E' un'eccezione che condivido con pochi altri (Beatles, King Crimson, Frank Zappa e Miles Davis). E poi c'è Roberto Vecchioni, un cantautore che scoprii ai tempi di Samarcanda e di cui ho sempre amato l'afflato "classico" dei suo raffinati testi.
Ora, è stata proprio una bella epifania vederli insieme sul palco del Festival di Sanremo; un palco importante che offre visibilità, indipendentemente da quel che ognuno di noi pensi - con acume critico - sulla manifestazione delle manifestazioni canore nazionalpopolari.
Ma c'è qualcosa che va ben al di là della kermesse. Si è ripetuto il felice ticket "cantautore plus rock band" che proprio la P.F.M. per prima staccò alla fine degli anni Settanta insieme a Fabrizio De André. Eccolo lì l'input al sogno. Potrebbe ripartire una storia simile? Una storia di creatività musicale di cui questa Italia musicale ha forte bisogno? Ci si augura, appunto, che questo non sia solo "un episodio". So che P.F.M. è sempre e da sempre sinonimo di "progetto": Di Cioccio, Djivas e Mussida mettono in moto la musica non per lasciarla girare a vuoto. Vecchioni - dando uno sguardo al video - si trova bene. C'è affiatamento.
Il brano, rispetto all'originale con pianoforte e orchestra, assume una fisionomia pop rock più grintosa che ben si sposa con il trasporto vocale di Vecchioni. Inoltre, alcune ciliegine sulla torta rendono la canzone ancora più accattivante: i guizzi violinistici di Fabbri, il calore dell'organo Hammond di Tagliavini, la cordata ritmica dei "gemelli" Djivas-Di Cioccio, il sound corposo della chitarra di Mussida (benché il primo assolo non sia stato impeccabile) e la forza del collettivo che si dà appuntamento al centro di un'accelerazione dal deciso trasporto emotivo (4'24"). Se questo è l'inizio...
© Riccardo Storti
Sinceramente, chi si contenta...
RispondiEliminaE poi Di Cioccio è meglio non canti.
Riccardone caro, non potevi esprimere meglio di così ciò che è stato iersera.
RispondiEliminaCome te, desidero immaginare che il sogno riprenda da dove s'è interrotto 30 anni fa.
Ma tu ce la vedi la commistione Napoli/Milano di Vecchioni, la Marsica di Franz, la Brianza, l' Emilia, la Francia di Zivas?
Gli ingredienti ci sono tutti. Speriamo che non si sprechi questa occasione...potrebbe essere l'ultima.
Pas Scarpato
@ Pas: Grazie...
RispondiElimina@ Anonimo: ognuno ha le proprie opinioni ed è giusto rispettarle...allora perché rimanere "anonimi"? Grazie comunque del contributo
Vecchioni ha confermato in un'intervista che è già in corso un progetto tra lui e la PFM su qualcosa di nuovo... ma non ha detto molto di più.
RispondiElimina...chissà che bolle in pentola... :-)))) Grazie Andrea
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