Mille
facce per un solo aspetto: barbarico elettronico (Darkness,
More than this), ballabile
(Growing Up, The
Barry Williams Show), lirico
intimista (I Grieve,
The Drop), melodico
etnico (Sky Blue, No
Way Out), lennoniano (My
Head Sounds Like That).
Composizione di punta, Signal to Noise:
orchestra sinfonica, percussioni lontane, mellotron anni Settanta,
cameo del singer pakistano Nusrat Fateh Ali Khan (deceduto qualche
anno prima), tenue melodia tra Oriente e Occidente e intenso finale
con archi in fiamme. Up è uscito con TV Sorrisi e Canzoni e Il Corriere della Sera lo scorso 11 maggio (Riccardo Storti)
domenica 1 luglio 2012
PETER GABRIEL COLLECTION: Up
Up
non è diretto, non arriva subito, ha spigoli netti dietro i quali,
però, - se si ha pazienza – si possono scorgere gemme di unico
nitore. Da So ad Ovo,
Gabriel aveva saputo dosare equamente comunicatività e qualità,
abituandoci bene. Up è
annunciato a più riprese, ma, alla fine, uscirà dopo parecchi anni
di gestazione, sulla via di un percorso di controllata
sperimentazione. Un album che parla di vita e di morte, con
particolarissimi approfondimenti proprio sul secondo tema, quasi a
volere vivisezionare – o forse esorcizzare - l'ossessivo tabù una
volta per tutte. Una buia "mania" che, però, Gabriel
riesce a denudare sotto la luce calda di tessiture sonore sempre
vivaci e rifinite. Us,
musicalmente, è pervaso da passaggi di nuvole (o)scure,
attraversate – di tanto in tanto - da raggi di abbagliante melodia.
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