domenica 18 febbraio 2018

BRADFORD - "Thirty Years Of Shouting Quietly" (A Turntable Friend Records, 2018)

I Bradford. Qualcuno di voi se li ricorda? Ma sì! Sarà stato il 1987 e gli Smiths decisero di sciogliersi. Sua Maestà Morrisey indicò gli eredi proprio in questa band di Blackburn che, un anno più tardi, pubblicò l'LP Shouting Quietly, oggi ristampato dalla tedesca A Turnable Friend Records, in una confezione celebrativa dotata di parecchi inediti. Il vecchio disco, rimasterizzato, qualche singolo e parecchi demo, tanto da regalare agli appassionati 30 tracce ed un bel tuffo nel passato, in mezzo ai suoni indie di quella fine anni Ottanta tutta chitarre riverberate e ritmi sostenuti.
In questo percorso colpisce l'evoluzione timbrica del cantante Ian Michael Hodgson: all'inizio è quasi un clone di Morrisey, ma già dai demo si percepisce una grana simile a quella di Elvis Costello. Le canzoni scorrono veloci senza troppa esitazione: il lavoro di remaster, alla fine, è molto buono e restituisce tutta la gradevolezza degli inizi.
Tra le canzoni che vibrano fin dal primo accordo, segnalo: Greed And Peasant Land (con un tratti bassistici alla McCartney mid-60's), To Have And To Hurt (successioni armoniche assai raffinate, nonché orecchiabilissime), Always Torn (un po' folk-wave), Adrift Again (la lezione degli Who nel post-punk?), Radio Edna (ma che bizzarro quel clavicembalo) e Gary's Goes Down (ecco la lezione di McManus). (R.S.)

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