L'Altrock
Chamber Quartet è formato da musicisti orbitanti attorno alla galassia
meneghina degli Yūgen e contatti afferenti: Emilio Galante al flauto e all'ottavino, Valerio Cipollone al clarinetto e al clarinetto basso, Andrea Pecolo al violino e Bianca Fervidi al violoncello.
Antologia evolutiva, visto che si
parte da un Fred Frith e dagli Univers Zero ritrascritti da Mauro
Padoan e Giovanni Venosta per passare ad un travestimento “Thinking Plague” di
Emilio Galante (Rethinking Plague) fino a compositori contemporanei come
lo Yūgen Francesco Zago (Brachilogia
già in Labirinto d'acqua), Tiziano
Pepoli (Crossroads), Massimo
Giuntoli (Land Arf), Stefano
Zorzanello (Luoghi che aspettano) e lo stesso Galante.
Ascoltando e riascoltando questi
brani si percepiscono gradazioni espressive riconducibili certamente al
camerismo novecentesco più spigoloso (Webern,
Stravinskij, Milhaud, Bartók e Shostakovich) unito a prassi
ritmico-dinamiche di ascendenza minimalista con sconfinamenti sonortemporali a
quando il rock preferiva strumenti non amplificati (mi riferisco a certi
episodi nei dischi dei King Crimson
e dei Gentle Giant e, ovviamente,
allo Zappa “classico” di The
Yellow Shark). Per niente facili, questi dischi così poco allineati... (ce
ne fossero)
© Riccardo Storti
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