sabato 13 ottobre 2012

SPECIALE ALTROCK/ Subtilior - Absence upon a Ground (2012)

Sempre più al buio. E già che Michele Epifani ci aveva abituato alle sonorità scure. Ricordate? Areknames: quattro CD (il primo omonimo , Love Hate Round Trip, In case of loss e un Live del 2007 tutto per Black Widow) tra hard rock e sensibilità vandergraafiana da vendere. Da un po' di anni non se ne sentiva parlare del talentuoso tastierista abruzzese: l'ultimo avvistamento – almeno per me – in 1000 Autunni di Paolo “Ske” Botta. Altrock. Dovevamo pensarlo che il buon Epifani non se ne sarebbe stato con le mani in mano.
Così, grazie sempre al coraggio lungimirante di Marinone, riesce a realizzare un ambizioso progetto (Subtilior) ed un lavoro di notevole spessore (Absence upon a gound): si tratta di fatto dell'ingresso di Epifani nel bel mondo del Rock In Opposition. Con un occhio, però, al lauto bacino della musica contemporanea, visto che l'opera è dedicata ad Azio Corghi.
L'ensemble Subtilior è mobile e vede  passaggio di esecutori impegnati a suonare strumenti acustici di derivazione classica (violino, clarinetto, clarinetto basso, vibrafono, pianoforte a coda), etnica (marimba e altre percussioni) e jazzistica (batteria, sax tenore) più noti elettrofoni (basso e chitarra, nonché organo Hammond, piano elettrico e sintetizzatore pilotati da Epifani).
In realtà il titolo va scisso in due, in quanto le due composizioni portanti sono proprio Absence e Upon a ground. La prima tratta proprio il concetto dell'assenza nella musica che esiste in quanto relazionato al suo opposto, ovvero la presenza. La presenza di un motivo che, nel gioco di multifomi variazioni, appare e scompare, come un frammento di “un non so che” nella nostra fluttuante e aleatoria memoria. Il periglioso e frammentario itinerario viene sviluppato da Epifani attraverso il recupero di movimenti classici (arioso, toccata e danzante) fino ad un brevissimo momento tonale, quando si palesa la melodia medievale di Hélas avril di Matteo da Perugia (maestro dell' ars – guarda un po'... - subtilior).
Più atmosferico, invece, l'approccio di Upon a ground, dove le diverse sonorità sembrano emergere dal silenzio secondo un'evoluzione dinamica lenta ma inesorabile, quasi mossa da un meccanismo ad orologeria. Alcuni sprazzi climatici ricordano ambientazioni sonore da colonna, mentre  alcuni agganci tematici avvicinano il brano al jazz d'avanguardia e all'alternative rock (caratteristiche totalmente aliene, invece, in Absence).
“Subtilior” in Latino significa “più sottile” e in questa musica il tentativo di andare sempre più a fondo è tattile ma non sempre visibile, come il legame con una tradizione che – quasi magicamente – riesce a mettere d'accordo Anton Webern, Ornette Coleman e i King Crimson.
© Riccardo Storti

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