sabato 9 novembre 2013

SPECIALE ALTROCK: Rhùn (Fanfare du chaos) – "Ìh" (2013)

Il maggiore merito dell'Altrock risiede nel coraggio di sapere valorizzare una continuità di esperienze stilistiche minoritarie, destinate a perdersi nell'oblio (meno male che ci sia (anche) il supporto discografico). Però, al tempo stesso, non mi piacciono affatto categorie tipo “musica per pochi” o “produzioni elitarie”; meno che mai “musica di nicchia”, visto che ormai – da quando c'è il web ed ognuno sceglie tutto e trova tutto – la “nicchia” è diventata anche un'etichetta di comodo per nascondere ulteriormente quanto di dovrebbe diffondere. Una sorta di gagliardetto foriero di un presunto senso di appartenenza a qualcosa che è più puro di altro. Roba pericolosa. Brutta storia le enclavi acustiche. Altro che Beatles contro Rolling Stones. Rischi di conflitti atomici a colpi di logorroiche recensioni orali tra adepti di disparate (e disperate) parrocchie. Chi ascolta prog ne sa qualcosa.
Altrock va oltre. La scorsa settimana scrissi due righe sugli Homunculus Res, considerati continuatori del Picchio Dal Pozzo. Sempre seguendo la feconda filiera della label di Sesto San Giovanni, giungiamo ai francesi Rhùn che con il loro recente Ìh si presentano come l'ultimo virgulto gemmato da quella magna pianta denominata Magma. Insomma, siamo nel bel mezzo di una proposta Zeuhl in piena regola, con tanto di testi in kobaiano.
Le composizioni dei Rhùn si avvalgono di strutture ritmiche ossessive, polifonie fiatistiche dissonanti, cori lirici e recitativi che emergono da una rigida trama armonico-melodica. Un range di affinità che li lega, oltre che ai Magma, ad altre compagini gravitanti intorno al genere (Art Zoyd, Univers Zero, Eskaton e la nostra Universal Totem Orchestra). Da rilevare il trattamento eclettico dei fiati: nei movimenti più statici, la scrittura sconfina il repertorio classico novecentesco (Intermud) mentre in sede “ritmo-sinfonica” l'allure rimanda soprattutto allo Zappa degli anni Settanta. I Rhùn sanno essere pure crimsoniani quanto basta in particolari episodi, soprattutto quando la chitarra sporca di più in unisono con i sax o si lancia in perigliosi dialoghi trasversali (Bùmblo). Tosti e da tostare nel primo lettore a portata di play.

© Riccardo Storti

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