Il
maggiore merito dell'Altrock risiede nel
coraggio di sapere valorizzare una continuità di esperienze stilistiche
minoritarie, destinate a perdersi nell'oblio (meno male che ci sia (anche) il
supporto discografico). Però, al tempo stesso, non mi piacciono affatto
categorie tipo “musica per pochi” o “produzioni elitarie”; meno che mai “musica
di nicchia”, visto che ormai – da quando c'è il web ed ognuno sceglie tutto e
trova tutto – la “nicchia” è diventata anche un'etichetta di comodo per
nascondere ulteriormente quanto di dovrebbe diffondere. Una sorta di
gagliardetto foriero di un presunto senso di appartenenza a qualcosa che è più
puro di altro. Roba pericolosa. Brutta storia le enclavi acustiche. Altro che
Beatles contro Rolling Stones. Rischi di conflitti atomici a colpi di
logorroiche recensioni orali tra adepti di disparate (e disperate) parrocchie.
Chi ascolta prog ne sa qualcosa.
Altrock
va oltre. La scorsa settimana scrissi due righe sugli Homunculus
Res, considerati continuatori del Picchio Dal Pozzo. Sempre seguendo la
feconda filiera della label di Sesto San Giovanni, giungiamo ai francesi Rhùn
che con il loro recente Ìh
si presentano come l'ultimo virgulto gemmato da quella magna pianta
denominata Magma. Insomma, siamo nel
bel mezzo di una proposta Zeuhl in piena regola, con tanto di testi in
kobaiano.
Le
composizioni dei Rhùn si avvalgono di strutture ritmiche ossessive, polifonie
fiatistiche dissonanti, cori lirici e recitativi che emergono da una rigida
trama armonico-melodica. Un range di affinità che li lega, oltre che ai Magma,
ad altre compagini gravitanti intorno al genere (Art Zoyd, Univers Zero, Eskaton e la nostra Universal Totem Orchestra). Da rilevare
il trattamento eclettico dei fiati: nei movimenti più statici, la scrittura
sconfina il repertorio classico novecentesco (Intermud) mentre in sede “ritmo-sinfonica” l'allure rimanda
soprattutto allo Zappa degli anni
Settanta. I Rhùn sanno essere pure crimsoniani quanto basta in particolari
episodi, soprattutto quando la chitarra sporca di più in unisono con i sax o si
lancia in perigliosi dialoghi trasversali (Bùmblo).
Tosti e da tostare nel primo lettore a portata di play.
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