mercoledì 18 novembre 2015

ALLA SCOPERTA DI BRUNO LAUZI - "Io canterò politico"

Non che l'abbia mai sottovalutato, ma lo conoscevo meno rispetto ad altri e in maniera molto superficiale. Oltre allo chansonnier, consiglio l'interprete di certi standard jazz. Avremo modo... Insomma: una figura di altissimo rilievo della canzone italiana. Io canterò politico è un assoluto capolavoro testuale, di un'attualità sconvolgente. Si parla di libertà, di falsa democrazia, di un dissenso seppellito dal "festival giù in piazza" e del conformismo degli anticonformisti. Ironia graffiante e un'alta considerazione dell'aggettivo sostantivato "politico". Altro che qualunquismo. Buon senso da vendere, in rima.

IO CANTERÒ POLITICO
Io canterò politico
quando starete zitti
e tutti i vostri slogan
saranno ormai sconfitti,
quando sarete stanchi
di starvene nel coro
a battere le mani
solo se lo voglion loro.
Avrete bisogno
dell'individualismo
per vincere la noia
di un assurdo conformismo.

Io, io canterò politico,
ma il giorno è ancor lontano,
per ora sono l'unico
ad andare contromano,
ma i miei finti colleghi
che fan rivoluzioni,
seduti sopra pacchi
di autentici milioni,
dovranno ritornare
al ruolo di pulcini
lasciando intatto il candido
e poetico Guccini.

Io, io canterò politico
ma sarò troppo vecchio,
ed ai giovani dell'epoca io,
io romperò parecchio.
Il gusto del dissenso
lo avranno ormai perduto,
e il festival giù in piazza
lascerà il paese muto,
e pace nel silenzio, sì
questa è democrazia,
ma il primo che lo nega, voi
voi lo cacciate via.

Io canterò politico
soltanto per la gente
che è pronta a riconoscere
di non capirci niente:
non è cambiando tattica
o il nome del padrone
che il popolo ha finito
d'esser preso per coglione.
Volete stare comodi?
Nessuno a disturbarvi?
E beh siete serviti:

potete masturbarvi.

 

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