domenica 2 aprile 2017

Il jazz rock dei Mistake Five a Satura

Fotografia di ©Patrizia Farina
La galleria Satura, uno dei punti di riferimento dell'arte contemporanea genovese, si apre alla musica. L'iniziativa, cominciata un mese fa (con il live dei PiCoGiRo), ha offerto gli spazi del palazzo cinquecentesco all'ensemble jazz rock Mistake Five.
La ricetta del quintetto è chiara, diretta e - se vogliamo - anche brillantemente spiazzante: presentare alcuni standard jazz secondo una visione sonora pluristratificata, nonché viziata da ricercatezze sperimentali. La storia del gruppo ha radici lontane: il sassofonista Davide Corso e il bassista Giuseppe Chisalé hanno avuto modo di condividere esperienze musicali fin dai banchi di scuola (inoltre il primo è stato per diversi anni chitarrista dei Great Complotto); il batterista Claudio Pittaluga e il chitarrista Daniele Romagnoli hanno agitato le acque sonore dell'Alta Valpolcevera in diverse compagini del sottobosco rock anni Ottanta e Novanta (Ines Tremis, Megaptera, Thomas and the Overdrive e Dirty Name); il trombettista Diego Artuso suona jazz da una vita (cito la militanza nel Janua Jazz Project e Swing Band, ma anche nella Filarmonica di S. Fruttuoso).
Si parte a razzo con una Summertime vivacizzata da cambi dinamici e scarti ritmici, ma resa ancora più accattivante da un interludio centrale davisiano costruito su figure ostinate. Bellissima l'inaspettata chiusura dai toni cremisi. Basta questo per capire che la base jazzistica si sporca presto di scorie rock che veleggiano verso territori di mutue condivisioni (dal sound contemporaneo al progressive).
E Miles Davis sale presto in cattedra con l'inarrestabile Four e l'indolente Footprints (scritta da Wayne Shorter), quest'ultima nobilitata da un solo zappiano di Romagnoli.
Naima di Coltrane diventa un puzzle cubista dal DNA geneticamente modificato nota dopo nota (che ci fanno lì Jobim, i King Crimson e il reggae?): si striscia di bossa nova, si spostano gli accenti e i metri saltano in mezzo a distorsioni di ogni tipo.
Così un altro classico, Round Midnight, ci viene restituito sotto una luce diversa, ma pur sempre con il rispetto per l'originale. Caravan di Duke Elligton arriva di seconda mano, ai Mistake Five; Corso e i suoi si affidano alla versione curata da Justin Hurwitz per il film Whiplash di Damien Chazell (il regista di Lalala Land). Ci si aspetterebbe una prova di forza, ma non è stato così: non esce il singolo, ma il gruppo nella sua integrità. Quando si dice carattere.
Convincente la destrutturazione di Take Five di Brubeck (che, per l'occasione, diventa Mistake Five) e un'interpretazione tra swing e blues di A Night in Tunisia di Gillespie. Gran finale dedicato al santino del complesso, Miles Davis: si chiude con All Blues e con un suggestivo medley/tributo (Miles Themes) da In a Silent Way a Decoy.
Si sottolineava la forza collettiva del gruppo, sintesi sommatoria di individualità ben precise. Davide Corso, ormai, non è solo un validissimo sassofonista, ma un musicista completo che assolve benissimo al ruolo di arrangiatore delle tracce; la tromba di Diego Artuso, sa decodificare la chiave interpretativa di qualsiasi momento solistico che passi attraverso il suo strumento; all'opposto, Daniele Romagnoli si muove con la sua chitarra su percorsi stilistici differenziati (dal metal al vocabolario zappiano) che, però, alla fine conferiscono coloriture originali a qualsiasi brano. L'interplay pulsante della sezione ritmica è il cuore dei Mistake Five. Una garanzie alle spalle di chi ci mette fiati e corde. Giuseppe Chisalé ordisce trame da abile jazzista rock: scavalca la tonica, ma non se la butta alle spalle; la usa, la rivolta come un calzino e poi la riutilizza, indipendentemente dalla direzione melodica e armonica della composizione. Claudio Pittaluga è il tempo che sa sganciarsi dalle imposizioni del metronomo per piegarlo alle esigenze atmosferiche del flusso musicale; eppure resta una sicurezza, non bacchetta più del dovuto, porta nel jazz l'umiltà del rocker, per cui un 4/4 richiede pari attenzione di un 13/8 (se no, sei spacciato tu e la band).

Il prossimo appuntamento musicale a Satura è previsto per il 28 aprile. Non mancate.


© Riccardo Storti
Il video della loro Summertime (qui dal nome storpiato... buontemponi!!!)

 

Nessun commento:

Posta un commento