Fotografia di Angelo Lavizzari |
Sabato 17 novembre 2018, a Genova, presso gli spazi di Via
del Campo 29 Rosso (celeberrima area museale, dedicata al contributo artistico di Fabrizio
De André e dei cantautori genovesi), Nico
Di Palo ha incontrato i suoi concittadini per raccontare se stesso e la propria
carriera musicale. A moderare l'evento, Carlo Barbero, conduttore di Rock Up e giornalista per STV canale 71.
Dopo gli onori di casa da parte di Laura Monferdini (insieme a Ugo Mannerini,
figlio del poeta Riccardo), Di Palo si è lanciato a briglia sciolta nello
streaming dei ricordi e, anche in una particolare cornice come questa, il
"ponte" si è imposto; è diventato il motore di avvio di una memoria
che ci ha connessi tutti quanti sulla stessa frequenza mnemonica.
Nico Di Palo, infatti, "prima di diventare Nico dei New Trolls",
nella seconda metà degli anni Sessanta aveva lavorato sul Ponte Morandi come elettricista:
veniva chiamato a riparare i relais che si guastavano sulle gru preposte
all'attività di costruzione dell'infrastruttura. Questo di giorno: poi, alla
sera, indossava la mantellina da pipistrello e saliva sul palco con I Bats,
dando già lezione di rock'n'roll.
Una carriera densa di reminiscenze personali in una sala gremitissima,
popolata da un pubblico assai attento, nonché facile ad emozionarsi,
soprattutto quando il ricordo ha lasciato spazio alla musica, eseguita lì dal
vivo con le chitarre di Mauro Culotta e Claudio Cinquegrana e le voci di diversi
amici, alcuni dei quali di una vita (Gianni Belleno e Giorgio Usai) e altri,
invece, più recenti (Umberto Dadà). Sono bastate poche note di Aldebaran per fare sì che, da quell'attimo
in poi, tutte le canzoni diventassero "corali", scavalcando anche il
repertorio dei New Trolls (Quella carezza
della sera, Vorrei comprare una
strada e Quella musica) con
accenni di Jesahel (insieme a Martin
Grice ed Ettore Vigo) e di Creuza de mä.
De André, appunto, un lungo trait d'union che ha da sempre lambito la
carriera dei New Trolls e, in vari momenti, Di Palo ne ha menzionato la liason
con affetto, citando sia l'avventura di Senza
Orario Senza Bandiera, sia quella di Faccia
di cane, collegata alla presenza della band genovese al Festival di Sanremo
nel 1985. Un pomeriggio piacevole e di richiamo non solo per Genova, visto che, tra le presenze "storiche", abbiamo anche notato Pino "Caronte" Sinnone, fondatore dei Trip e che con Nico ha condiviso addirittura il set cinematografico (qualcuno ricorda il musicarello Terzo Canale: Avventura a Montecarlo), oltre allo stage del Piper.
Concludo aggiungendo che vale la pena seguire il calendario degli eventi di
Via del Campo 29 Rosso (magari mettendo MI PIACE alla pagina
Facebook) perché Laura Monferdini e il suo staff sono un vero e proprio
vulcano di iniziative, sempre organizzate al dettaglio e ordite con complice passione.
(Riccardo Storti)
Nessun commento:
Posta un commento