domenica 3 febbraio 2019

IL BABAU E I MALEDETTI CRETINI - "Il cuore rivelatore" (Volo Libero Edizioni/AMS Records, 2016)


Secondo atto della Trilogia del Mistero e del Terrore, Il cuore rivelatore è un “fonodramma”, tratto dall’omonimo racconto di E.A. Poe (The Tell-Tale Heart) e tradotto musicalmente dalla band lombarda Il Babau e i maledetti cretini.
Idea e conseguenti registrazioni avvennero tra il 2009 e il 2010, ma l’opera ha trovato concretezza discografica solo nel 2016.
Abbiamo un trio musicale (formato da Damiano Casanova alle chitarre, Franz Casanova alle tastiere e alla voce recitante e Andrea Dicò alla batteria) che si cimenta ad offrire un sostrato sonoro alla narrazione di uno dei racconti più carichi di tensione dei “tales” di Poe.
L’audiolibro si fa prog per la miriade di procedure che rimandano a svariati riferimenti: la proposta di mettere al centro il recitativo, rispetto allo scarno (ma pregnante e mirato) commento musicale, richiama subito alla memoria il Concerto delle menti dei Pholas Dactylus; il processo espressivo adottato dalla voce con funzioni dinamiche, talvolta, stranianti riporta sotto la lente le lezione dello Stratos di Maledetti! (benché Franz Casanova non possa essere definito un performer vocale).
Le parti musicali puntano maggiormente a creare un panneggio abbastanza eterogeneo, capace di comprendere tanto atmosfere dilatate, quanto stacchi improvvisi; naturale che le scelte armoniche possano prediligere dissonanze e una scrittura al limite dell’atonalità; in questa attitudine l’ensemble mi ha ricordato molto i S.A.D.O., spin-off avantgarde dei piemontesi Arcansiel.
La strategia compositiva prevede comunque la creazioni di moduli tematici che tendono a ripetersi, come quello che compare la prima volta in L’occhio (1’51”) dall’innegabile natura crimsoniana. Non manca nemmeno il gusto della citazione: la lunga coda de Il cuore vede la declamazione della strofa e del ritornello di Cuore matto, la popolare hit di Little Tony, usata in maniera destabilizzante e grottesca, completamente destrutturata (musicalmente) e decontestualizzata (narrativamente).
Al di là dell’ovvio gradimento da parte nostra (chiusi dentro la nicchia), Il cuore rivelatore presenta anche un modo nuovo – più creativo – di comporre audiolibri, partendo da una ricerca sonora funzionale al testo, affidata a chi ha dimestichezza con questo tipo di sperimentazione.
(Riccardo Storti)     

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